«Ai colloqui di lavoro le aziende sono sempre interessate a Impresa in azione» afferma Arbjon Sina, ex studente, diciannovenne, che con i suoi compagni di scuola ha partecipato al progetto di JA nel 2012. Dopo essersi diplomato in ragioneria all’Istituto Fermi di Pontedera, Arbjon ha lavorato presso un’azienda locale. Al momento è orientato a trovare un impiego in area amministrativa, ma non esclude l’idea di frequentare l’università.

Sostenere colloqui di lavoro ha permesso ad Arbjon di conoscere le qualità che più frequentemente sono richieste dalle aziende. «Flessibilità e problem solving, sicuramente. La capacità di adattarsi alle diverse situazioni e affrontare qualsiasi tipo di problema», spiega. «Per quanto riguarda i colloqui di gruppo, ovviamente il team work: la predisposizione al lavoro di squadra è fondamentale». Tra le competenze maturate durante il progetto di JA, invece, emerge un’ulteriore qualità: la perseveranza. «Durante Impresa in azione abbiamo incontrato tantissimi problemi, mentre di norma questi ti farebbero desistere, con l’aiuto dei compagni, dei professori e degli esperti d’azienda riesci infine a risolverli e a raggiungere l’obiettivo». La perseveranza rimane una risorsa importantissima anche per i colloqui di lavoro. «Ho imparato a non farmi scoraggiare, continuo a provarci. JA mi ha insegnato a non mollare mai».

arbion-sina-ja-italia

Leggendo il suo curriculum, le aziende trovano molto interessante il progetto “Impresa in azione” e chiedono a spiegazioni ad Arbjon in merito al ruolo che ha assunto all’interno della mini impresa. «Durante il progetto ho aiutato e lavorato in tutti i campi quando c’era bisogno, e questo mi ha permesso di fare moltissime esperienze differenti e acquisire competenze trasversali», risponde Arbjon. «Ritengo molto importante che i giovani siano educati all’imprenditorialità già durante gli anni della scuola. Permette di avvicinarsi presto al mondo del lavoro e le aziende dimostrano di apprezzare queste esperienze».

Tra le scuole toscane, l’Istituto Fermi è stato uno dei primi a prendere parte a Impresa in azione, e questo grazie a docenti intraprendenti. «Devo molto ai nostri docenti!» – commenta Arbjon con sincera gratitudine – «Tanto di quello che ho imparato e che sono oggi, lo devo a loro. Grazie al metodo che ci hanno trasmesso ho imparato presto e concretamente a proiettare la scuola nell’ottica del mondo del lavoro», racconta Arbjon.

Riguardo ai progetti futuri, il sogno è quello di gestire un’impresa propria. «Anche grazie a JA ho imparato che non è impossibile, come si crede, ma sicuramente vi sono grandi difficoltà», afferma Arbjon. I suoi genitori, pasticceri da 30 anni, non hanno mai avviato una loro impresa e questa potrebbe essere una grande opportunità per lui. «Ma mi interessa anche il campo dell’innovazione;» – assicura Arbjon – «tengo ancora contatti con la mia scuola e gli studenti: non sai mai quando potrebbe nascere un’idea».