Miriam Cresta, CEO di JA Italia racconta il tour in giro per l’Italia per formare all’approccio dell’educazione imprenditoriale più di 420 insegnanti delle scuole superiori.

Ho appena concluso un mese di novembre dedicato a incontrare e formare all’approccio dell’educazione imprenditoriale più di 420 insegnanti delle scuole superiori che adotteranno nelle loro scuole per la prima volta Impresa in azione di Junior Achievement Italia.

Sono stata, insieme alla collega Miriam Morales, in 22 città da Aosta a Palermo, ospitata dai nostri partner territoriali nelle più svariate sedi istituzionali e moderni esperimenti di coworking – l’ultimo il più originale in Sicilia pensato per accogliere studenti della città e della provincia e avvicinarli al mondo delle start up ma anche della cultura, dell’arte e della creatività.

Era da diversi anni che non tornavo sul “campo” incontrando gli insegnanti. Con piacere ho trovato docenti di religione accanto a prof di economia e diritto, tecnologia arte grafica e filosofia, lingue straniere e italiano. Grandi assenti i prof di matematica e di latino/greco.

Tutti appassionati, che credono nei loro studenti e sono fiduciosi verso le loro potenzialità e i contributi che daranno al futuro sociale ed economico del nostro Paese. Uno spaccato di una bella oltre che ‘buona scuola’ per parafrasare la recente omonima legge. Tutti affamati di nuovi approcci e metodi per insegnare, perché alla fine se riescono ad appassionare studentesse e studenti a un nuovo tipo di didattica vinciamo tutti e vincono i giovani che continuano a investire nella formazione.

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Siamo partiti da qui, con la formazione all’educazione imprenditoriale di JA Italia, cercando come prima cosa di non pensare più ad un alunno/a dietro a un banco seduto su una sedia. Abbiamo fatto avvicinare i prof a una didattica dove studenti, insegnanti e volontari d’azienda Dream Coach si incontrano dentro e fuori la scuola e utilizzano il digitale per scambiare idee, condividere soluzioni, pianificare e gestire tempi. Grazie al digitale, Impresa in azione diventa così un’esperienza che, pur mantenendo il valore delle attività pratiche e concrete che la caratterizzano, fruisce di nuovi contenuti didattici multimediali, strumenti di autovalutazione e modalità di collaborazione.

I prof lo hanno sperimentato di persona durante la formazione esperienziale. Abbiamo smontato l’idea diffusa e scorretta di educazione imprenditoriale = imprenditore/trice e laureato/a in economia. Ne è emersa una nuova definizione a cavallo tra acquisizione di soft skills e career management skills, creazione di valore con impatto sociale o ambientale o culturale e attenzione alle comunità locali, realizzata con il contributo attivo di tutti i 420 Docenti Imprenditivi che ringrazio per l’energia e la vitalità positive che mi hanno trasmesso. Rivolgo a tutti voi l’imbocca al lupo per l’impegnativo ma gratificante e anche divertente lavoro che vi aspetta!