Si calcola che il 50% dei giovani attualmente a scuola e, di questi, il 65% dei bambini che oggi stanno frequentando il primo anno della primaria, si troveranno ad affrontare il proprio percorso di carriera in un ambito professionale oggi impensabile. Quali saranno i lavori del futuro? Come la scuola e le famiglie possono orientare i bambini verso questi nuovi ambiti professionali? O ancora, come possono prepararli ad affrontare questo lungo percorso di formazione e approccio al mondo del lavoro caratterizzato da un alto tasso d’incertezza?
La domanda globale di professionisti dotati di una cultura scientifica e tecnologica è in continua crescita e si stima che proprio in questi ambiti si concentreranno la maggior parte delle nuove professioni e delle opportunità lavorative future. Tuttavia, la focalizzazione sulla trasmissione di competenze tecniche e l’orientamento verso questi settori risponde, in genere, a esigenze di breve termine. Nel medio-lungo termine nuove professioni nasceranno, altre saranno superate, ampliando così il divario non solo tra professionisti “STEM” e “non-STEM” (acronimo di Science Technology Engineering Mathematics), ma anche tra coloro che saranno pronti a intraprendere i lavori del futuro e altri che saranno impreparati a fare questo salto.
In questo contesto saranno le abilità trasversali a consentire di svolgere efficacemente le proprie attività, come la capacità e il desiderio di apprendere e di reinventarsi continuamente, unite a competenze proprie della sfera social and emotional, come l’autoefficacia, la collaborazione, la comunicazione, il problem solving, la creatività, lo spirito d’iniziativa, la resilienza, solo per citarne alcune.
Tra di esse è l’autoefficacia (self-awareness) che, se coltivata fin dai primi anni d’età, può offrire il giusto incentivo per rafforzare le altre competenze cruciali per la realizzazione personale e professionale. Se fin da piccoli si pratica l’esercizio di definire un obiettivo, lavorare sodo, darsi dei criteri per raggiungerlo, mantenerlo fermo nonostante le possibili difficoltà, il bambino capirà che questo metodo funziona davvero e che, se è valso una volta, varrà anche in futuro.
Un esempio concreto di ciò che l’autoefficacia significa può essere ritrovato nella letteratura per bambini dei primi del ‘900 nel celebre libro illustrato “The Little Engine That Could” di Watty Piper, scrittrice ungherese. Il libro racconta la storia di un piccolo treno a motore che attraverso la forza di volontà (recitando il mantra “I think I can, I think I can, I think I can”) trova l’energia per spingere un carico molto pesante oltre la montagna. Il significato di questo libro è tanto semplice quanto importante: siamo in grado di realizzare qualsiasi cosa ci proponiamo di fare. L’ultima pagina del libro illustra il piccolo treno che, rimasto solo, ripete ad alta voce “I thought I could, I thought I could, I thought I could”.
Sviluppare un approccio positivo e credere di potersi adattare con successo ai nuovi contesti d’incertezza, farà sì che il futuro adulto e professionista potrà riuscirci sul serio. È una questione di fiducia verso le proprie abilità e verso la propria capacità di apprendere sempre nuove capacità. Nel futuro mondo del lavoro, quei professionisti con una spiccata autoefficacia capiranno che le loro competenze non sono “fisse”, ma che possono essere migliorate e aggiornate per rispondere ai bisogni emergenti. Le sfide e gli ostacoli non saranno percepiti come dei problemi, ma apriranno nuove opportunità di apprendimento. Sapranno, così, muoversi attraverso nuovi posti di lavoro, carriere, tecnologie che oggi ancora non possiamo prevedere.
È proprio in questo scenario che va vista la metodologia didattica di Junior Achievement che, supportata da un apprendimento esperienziale, coniuga la necessità di stimolare i giovani verso future carriere in ambito STEM, aiutando nello specifico bambine e ragazze a superare alcuni divari di genere, ma anche prepararli con le giuste competenze trasversali di cui spesso i professionisti di queste aree sono carenti. Dal nuovo STEM Lab for Children, ai classici Sci-Tech Challenge e gli STEM Innovation & Creativity Camp, studenti di ogni età possono misurarsi con queste tematiche in maniera appassionante e giocosa.