Dopo la vittoria del Girls in STEM Award, promosso da Coca-Cola HBC Italia, Beatrice Spazzadeschi ha intrapreso una carriera universitaria nel campo delle STEM. Le abbiamo chiesto di raccontarci il suo approccio alle materie tecnico-scientifiche, e di darci qualche consiglio dal suo punto di vista.
Ciao Beatrice! Ci racconti qual è stato il tuo percorso post diploma?
Dopo il diploma di perito informatico, mi sono iscritta quest’anno alla facoltà di ingegneria informatica al Politecnico di Milano. Per ora i miei studi proseguono molto bene e ho già dato i primi esami.
Come hai scelto questo percorso?
Sin dalle medie mi è sempre stato chiaro il percorso che avrei voluto intraprendere. L’informatica mi ha sempre attratto per questo ho deciso di scegliere un istituto tecnico e successivamente il Politecnico.
Secondo te, come si possono avvicinare le ragazze alle discipline STEM?
Le discipline STEM sono da sempre considerate un ambito “maschile”, ma, a mio parere, questo stereotipo deve essere abbattuto. Le ragazze si possono avvicinare alle materie tecnico-scientifiche con laboratori ed incontri tenuti a scuola insieme ad esperti del settore. Parlo per esperienza personale, perché a me hanno aiutato molto ad avere le idee più chiare sulle opportunità di studio e di carriera.
Hai dei consigli da dare alle studentesse che sono ancora a scuola?
Consiglio di non farsi condizionare dagli stereotipi. Non bisogna farsi spaventare da un ambiente prevalentemente maschile: io sono stata l’unica ragazza per tre anni nella mia classe, ma questo non mi ha impedito di ottenere delle soddisfazioni e farmi anche numerosi amici!
Progetti per il futuro?
Per il futuro spero di fare un’esperienza all’estero, come ad esempio conseguire la laurea magistrale in un paese diverso dall’Italia. Confrontarmi con realtà diverse sarà sicuramente costruttivo come lo è stato frequentare la quarta superiore a Toronto in Canada.