I minori stranieri non accompagnati (MSNA) sono tra le fasce più vulnerabili della popolazione giovanile in Italia. Questi giovani, spesso lontani dalle proprie famiglie e con alle spalle esperienze migratorie traumatiche, incontrano sfide e difficoltà nell’accedere a un’istruzione che potrebbe offrire loro opportunità per un futuro più sicuro e inclusivo. Durante il webinar del 20 Novembre Perché occuparsi di minori stranieri non accompagnati a scuola, organizzato per la Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, la Fondazione ISMU ETS ha presentato un censimento che analizza in dettaglio i profili di 3.399 MSNA presenti in Italia. Lo studio ha fornito dati significativi, evidenziando le sfide legate all’integrazione scolastica e le opportunità per promuovere la loro inclusione educativa e sociale. 

L’analisi della Fondazione ISMU ETS ha tracciato un profilo demografico e formativo di questi giovani, rivelando la diversità delle loro provenienze e le difficoltà nei percorsi educativi. 

Origini geografiche: 

  • Nord Africa (35%): con una prevalenza di giovani egiziani (774) e tunisini (351). 
  • Asia (25%): principalmente dal Bangladesh (548) e dal Pakistan (265). 
  • Africa subsahariana (20%): con numeri significativi da Paesi come Gambia (167) e Costa d’Avorio (100). 
  • Europa dell’Est (17%): in particolare dall’Albania (531) e dal Kosovo (53). 

Percorsi educativi pregressi: 

  • Il 50% ha frequentato solo la scuola primaria nel Paese d’origine. 
  • Il 15% non ha mai avuto accesso a percorsi educativi formali. 
  • Il 35% era già impegnato in attività lavorative, mentre una percentuale significativa si trovava in condizioni di NEET (né studente né lavoratore). 

I dati evidenziano una realtà complessa, in cui i MSNA, oltre a barriere linguistiche e culturali, devono affrontare ritardi significativi nell’accesso al sistema scolastico italiano. Mediamente, trascorrono 5,5 mesi dal loro arrivo al primo inserimento in un percorso educativo, con variazioni legate all’età, alla regione di accoglienza e al tipo di programma attivato, e solo il 21% dei giovani riesce a inserirsi in percorsi scolastici ordinari, mentre il 45% frequenta programmi di alfabetizzazione linguistica e il 9% rimane escluso da qualsiasi attività educativa.  

Soluzioni per ricominciare: i programmi che accolgono e valorizzano 

Di fronte a sfide del genere, emerge la necessità di interventi che sappiano andare oltre la semplice alfabetizzazione linguistica, offrendo opportunità di crescita personale e strumenti per affrontare il futuro con consapevolezza e dignità. In tale contesto, trovano spazio iniziative che coniugano sensibilità ed esperienze educative. Uno degli esempi più significativi è rappresentato dai programmi UPSHIFT for Ukraine e Skills4YOUth, realizzati da Junior Achievement Italia in partenariato con UNICEF. Questi programmi sono stati ideati per rispondere ai bisogni complessi di giovani che si trovano a ridefinire il proprio futuro in un contesto completamente nuovo. Attraverso attività che favoriscono l’apprendimento di competenze essenziali – sia tecniche che socio-emotive – e che stimolano la collaborazione tra pari, i partecipanti trovano nell’ambiente spazi sicuri dove poter esplorare i propri interessi, sviluppare competenze per ritrovare un senso di appartenenza, rafforzando la propria capacità di affrontare le sfide con maggiore consapevolezza e fiducia.  

UPSHIFT for Ukraine

Il programma UPSHIFT for Ukraine, in partenariato con UNICEF e dedicato ai giovani rifugiati ucraini, è un esempio di come l’educazione possa essere una leva per promuovere orientamento e consapevolezza. Da agosto 2022 ad ottobre 2024, ha coinvolto oltre 1.000 giovani rifugiati in 17 città italiane, offrendo loro: 

  • La possibilità di lavorare in team, creando progetti in risposta a sfide sociali e realizzare piccoli prodotti a supporto delle proprie iniziative; 
  • L’opportunità di acquisire competenze economico-imprenditoriali e competenze trasversali. 
  • Uno spazio di incontro, scambio e socializzazione, dove ricostruire e rafforzare nuove relazioni con i propri pari  
  • Orientamento alla scuola secondaria di II grado e all’educazione terziaria. 

Grazie al supporto di mentor madrelingua, il programma ha costruito un ponte tra le esperienze passate e le opportunità presenti, aiutando questi giovani a immaginare e costruire il proprio futuro. 

Skills4YOUth

Allo stesso modo, il programma Skills4YOUth, linea d’azione del progetto UNICEF “PROTECT – Protecting Children On the Move” – finanziato dalla Commissione Europea, ha coinvolto oltre 4.000 MSNA e giovani migranti e rifugiati in laboratori per lo sviluppo delle soft skills e l’orientamento professionale, in 469 strutture di accoglienza e Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti (CPIA), distribuiti in 17 regioni italiane. Attraverso attività laboratoriali, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di: 

  • Scoprire le proprie competenze, i propri talenti e le proprie aspirazioni e rafforzare la fiducia in se stessi. 
  • Sviluppare competenze socio-emotive, come la capacità di lavorare in gruppo e di gestire le proprie emozioni. 
  • Comprendere l’importanza dei percorsi di istruzione e formazione per lo sviluppo delle competenze richieste dal mercato del lavoro. 
  • Comprendere i rischi del lavoro in nero e l’importanza di un’occupazione regolare per la tutela dei diritti sul lavoro. 

Questi programmi rappresentano un invito a vedere l’educazione non come un privilegio, ma come un diritto fondamentale e un mezzo per trasformare vulnerabilità in opportunità. 

Conclusione: un impegno collettivo per l’inclusione 

La sfida dell’inclusione educativa dei minori stranieri non accompagnati non può essere affrontata con interventi isolati. Serve un impegno collettivo, che coinvolga scuole, istituzioni e organizzazioni, per creare percorsi di integrazione che rispettino le storie e i bisogni di ciascuno. Investire nell’istruzione significa costruire una società in cui ogni giovane, indipendentemente dalla sua provenienza, possa sentirsi parte di un futuro comune.